Dal puntinismo a Lichtenstein – Laura Crepaldi

PUNTINISMO

ll puntinismo è un movimento pittorico che si sviluppò in Francia intorno al 1885 (noto anche con il termine francese Pointillisme). Il puntinismo è caratterizzato dalla scomposizione dei colori in piccoli punti che sono costituiti da colori puri.
Si era constatato, che il colore locale veniva influenzato dal colore vicino, quindi i colori non dovevano essere mescolati ma accostati, soprattutto i colori complementari, per sottolineare la divisione del colore. La tecnica, mette in pratica le scoperte sulla percezione visiva e sulle teorie del colore e consiste nel dipingere mettendo sul supporto, uno vicino all’altro, tanti punti di colore che possono essere diversi sia per dimensioni che per intensità. Si era partiti dalla constatazione che ogni colore è influenzato dal colore o dai colori che gli sono vicini, quindi accostando i colori anziché mescolarli si ottiene l’effetto desiderato. Il discorso è valido, soprattutto per i colori complementari, in quanto composti da colori primari. Con questa tecnica, la fusione dei colori, non avviene nel quadro, ma nell’occhio dell’osservatore. Il termine puntinismo deriva quindi dal fatto che i colori vengono applicati come tanti piccoli punti.  Il soggetto preferito di questi artisti erano paesaggi e scene di vita giornaliera.

I maggiori esponenti di questo movimento furono Georges Seurat e Paul Signac, partendo dal principio che non è importante la forma delle pennellate ma la divisione dei colori. Anche in Italia, il puntinismo ebbe importanti seguaci, tra cui: Pellizza da Volpedo, Giovanni Segantini e Gaetano Previati.

 

 

ROY FOX LICHTENSTEIN

 

Roy Fox Lichtenstein nato a New York il 27 ottobre 1923 è stato un artista statunitense tra i più celebri esponenti della Pop Art. Fin da piccolo nacque in lui la passione per l’arte, il design e la musica.

Il suo stile iniziale fluttua tra Cubismo e Espressionismo. Nel 1957  viene assunto come Assistant professor (ossia ricercatore) alla New York State University. In questo periodo, la sua pittura si avvicina all’espressionismo astratto e nei suoi quadri iniziano a comparire personaggi dei fumetti o dei cartoni animati, come Topolino, Paperino e Bugs Bunny.

Dal 1960 al 1963 insegna al Douglass College, nel New Jersey dove conosce numerosi artisti. Dal 1961 inizia ad inserire sistematicamente nei suoi lavori elementi tipici del mondo pubblicitario e dei fumetti, e ad utilizzare il puntinato Ben-Day: questa tipologia riguarda una tecnica di stampa che combina due punti colorati per ottenerne un terzo di colore diverso. Questa, insieme all’aggiunta dei contorni neri delle figure e ai colori accesi diventerà una sua cifra stilistica inconfondibile. A differenza del puntinismo, in cui i puntini venivano utilizzati per far apparire omogenea l’immagine vista da una certa distanza, Lichtenstein esaspera una tecnica tipografica usando retini di grandi dimensioni per dare l’idea di una realtà mediata.

 

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