David LaChapelle a cura di Yuri Rivetta

David LaChapelle è un fotografo e regista statunitense nato nel 1963. Nei suoi lavori mette in scena visioni elaborate e fantastiche in modo intelligente usando l’ironia, le esagerazioni e la sessualità. LaChapelle è consapevole del potere magico delle immagini e le utilizza per creare un mondo di bellezza, luci e colori che conquistano l’attenzione degli spettatori. L’artista è poco interessato alla verità del mondo anzi esaspera la finzione che caratterizza la sua epoca, gli anni ’80 ’90, dove il capitalismo e l’oggetificazione delle persone sono tali da essere intrinseche nell’ideale comune di quegli anni. Per LaChapelle l’idea dell’eccesso vale più di ogni altra cosa, quindi se ne impossessa, moltiplica i soggetti e satura i colori all’inverosimile con una determinazione tale che allora spiazzò il pubblico e la critica e rese palese e evidente l’immaginazione popolare del tempo.

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Nella prima fase creativa la sua macchina fotografica trasforma le persone in oggetti, al centro della sua visione ci da far riflettere sulla finzione caratteristica di quegli anni.Operava in modo intuitivo facendo così da ponte per l’immaginario del 1980 che era tanto palese nelle sue opere attraverso il colore, il senso dell’umorismo, la sessualità e la spontaneità.Lavorava con il suo stile esasperato anche se di stile non se ne intendeva, lui riproduceva scene che lo attraevano sioni riguardo alla comunicazione.-Inizialmente Chapelle lavorò con la rivista Interview e ebbe la possibilità di divulgare il suo pensiero e le sue riflesmerchandising per lui si converto in sogno.riflette sull’infinita riproducibilità dell’immagine, l’eccesso di mercificazione del fashion e delL’artista inizia a considerare la “icona” il seme del suo stile e si immedesima nella POP ART; da essa viene ispirato e i paradossi.La sua arte comprende tutto ciò che i sui occhi videro nella colorata New York anni ’80 e la incarnano esasperando

 

b20a1f0fa0a55443759f286a446ef961                                        Unknown

Ewan McGregor                                                                         Marilyn Manson

 

PARADISE:

Con questa serie l’artista introduce l’ideale di una ricerca metafisica che si realizza nellacontemplazione della natura.Personifica i concetti astratti di temi universali come il paradiso naturale e rappresenta l’umanoin forme rinascimentali, in pose sublimi di corpi armoniosi.L’artista mette in scena il suo concetto personale di rinascita e l’idea di sublime interpreta lafelicità come valore non materiale superando il concetto di precarietà.

NATIVITY  Nativity (2012)

larger  Rebirth of Venus (2009)

 

Jesus is my Homeboy:

COPS-02  Intervention (2007)

 

Jesus is my home boy è l’opera che più rappresenta i rapporti di David LaChapelle con la religione. L’artista reinterpreta i racconti biblici in ambientazioni contemporanee con uno stile dissacrante e ironicorappresentando Gesù, estraneo ai valori estetici e morali dei nostri tempi, affianco agli “ultimi” dei nostri tempi.

 

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Last Supper (2003)

 

1d3eceaceaa2bbc47883209e0cbb29dc.jpg  Pietà (2006)

 

fonti:

libro: “Lost and Found”

sito: http://home.davidlachapelle.com

 

 

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